Sembra incredibile, tuttavia esiste in Italia una piccola verità dove il tempo sembra che si sia fermato ai ritmi di un tempo ormai passato.
Forse perché la popolazione del luogo è inesorabilmente legata al mare ed hai suoi doni, o forse per i segni lasciati dall'uomo primitivo e dai Romani, o più semplicemente per la natura incontaminata ed il mare pescoso e trasparente.
Sicuramente l’isola di Favignana rapisce i cuori dei suoi tanti visitatori.
Favignana è stata un’isole sempre abitata, i suoi primi occupanti risalgono al paleolitico superiore (10.000 a.C.), rivelandosi come rifugio sicuro, del quale, nel corso degli anni, sono state trovate evidenti tracce nei pressi delle grotte del faraglione e nella grotta del pozzo in zona S.Nicola.
Da quel momento un susseguirsi di popoli si alternarono sull’isola, dai Fenici, ai Romani, i quali in queste acque diedero luogo alle famose Guerre Puniche (da una famosa battaglia prese il nome proprio Cala Rossa, a causa del sangue versato nelle acque dai soldati uccisi)
Ai Romani si susseguirono varie invasioni, dai Barbari ai Saraceni artefici delle torri di avvistamento sul Monte S. Caterina, poi riedificato in fortezza da Ruggero II, re dei normanni.
La storia più recente lega Favignana alla famiglia dei Florio, i quali incrementarono notevolmente l’attività di pesca e soprattutto quella del tonno, con un antico rituale chiamato Mattanza.
Il centro storico di Favignana è caratterizzato dai seguenti monumenti ed edifici, Il Palazzo Florio, lo stabilimento per la lavorazione del tonno, la Madrice chiesa principale.
Geograficamente Favignana, detta anche la farfalla del mare per la sua forma caratteristica, prende in realtà il suo nome da Favonio, un vento caldo proveniente da ovest. Il territorio è prevalentemente pianeggiante e, nel mezzo, domina il Monte S. Caterina, alto 310 metri.
I 33 km. di costa sono un continuo alternarsi di rocce (alte e basse) e sabbia fina di colore bianco e rosa, dalle quali è possibile tuffarsi in un meraviglioso mare trasparente.